Meningoencefalite del Carlino

  • Categoria dell'articolo:Cane

Il carlino ha una predisposizione genetica per lo sviluppo della meningoencefalite necrotizzante ‘razza-specifica’ che colpisce la corteccia celebrale.
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I cani razza carlino affetti mostrano i primi segni in un’età compresa fra 9 mesi e 7 anni.

Sintomi

I carlini con la meningoencefalite acuta vengono portati alla visita veterinaria a causa dell’insorgenza improvvisa di crisi convulsive e segni neurologici riferibili a coinvolgimento cerebrale e meningeo.

I cani hanno difficoltà a camminare, sono deboli, hanno difficoltà alla coordinazione.
Talvolta presentano movimenti di maneggio, tengono la testa piegata o la spingono contro un ostacolo fisso, possono mostrare cecità con riflessi pupillari normali, presentare segno di rigidità dolore cervicale.
Queste manifestazioni neurologiche possono progredire rapidamente ed entro 5 – 7 giorni il cane può presentare crisi convulsive incontrollabili oppure può rimanere in decubito, incapace di camminare e comatoso.
Esiste una forma a progressione lenta e i cani colpiti vengono portati alla visita veterinaria a causa di una crisi convulsiva generalizzata o parziale, ma di solito dopo la crisi si mostrano neurologicamente normali.
Gli attacchi convulsivi recidivano ad intervalli variabili da alcuni giorni a qualche settimana, seguiti da altri sintomi riferibili alla corteccia cerebrale.
La sopravvivenza e soltanto di poche settimane, con un periodo massimo inferiore a 6 mesi dal momento della prima presentazione alla visita.

Diagnosi

La diagnosi di meningoencefalite del carlino va sospettata su base del segnalamento, e delle caratteristiche alterazioni cliniche e anatomopatologiche.
I riscontri ematologici e del profilo biochimico non evidenziano alterazioni particolari.
L’analisi del liquor rivela un elevata concentrazione di proteine ed un incremento della conta delle cellule, tra le quali predominano i piccoli linfociti
La diagnosi definitiva richiede l’autopsia o la biopsia encefalica

Terapia

Per questa patologia non esiste nessun trattamento specifico.
La terapia con dosaggi antiepilettici di fenobarbital può ridurre temporaneamente la sintomatologia, cioè la gravità e la frequenza delle crisi convulsive.
Si somministrano comunemente corticosteroidi.