Il parto di mamma gatta

Il periodo di gravidanza nella gatta ha durata variabile da 63 a 65 giorni in media (anche se si possono considerare nella norma parti che si espletano dal sessantunesimo al settantesimo giorno), di fatto un parto prima del cinquantanovesimo giorno è da considerarsi prematuro e, in questo caso i cuccioli, qualora nascano vivi, muoiono dopo
pochi giorni.A termine del periodo di gestazione la gatta si prepara al parto: si può notare che le attività della nostra futura mamma diminuiscono di giorno in giorno mentre subentra in lei una certa irrequietezza.

Si renderà quindi necessario preparare, in un luogo appartato e caldo, una cesta (o una scatola) che vada bene allo scopo.

La cesta dovrà essere larga con bordo basso, di dimensioni tali da permettere alla gatta di distendersi durante il parto senza il pericolo di schiacciare i cuccioli appena nati. Dovrà essere inoltre munita di un cuscino morbido rivestito da un lenzuolino pulito o da traversina assorbente che dovranno essere rimossi giornalmente per la pulizia quotidiana. La cesta dovrà essere posta in una stanza tranquilla e calda in modo che i cuccioli appena nati non possano raffreddarsi.

Nelle ventiquattr’ore precedenti il parto, generalmente, la temperatura rettale della gatta (che normalmente si aggira sui 38,5) si abbasserà a valori di 37,2-37,8. Le mammelle diventeranno particolarmente turgide e ad una modica pressione sul capezzolo potrà fuoriuscire del latte. La gatta si mostrerà particolarmente tranquilla ed affettuosa, alla continua ricerca di carezze ed attenzioni. Bisognerà condurla alla sua cesta, tranquillizzandola e accarezzandola per infonderle sicurezza.

Molte gatte non mangiano o mangiano pochissimo il giorno del travaglio ma questo non è un segno così sicuro di parto imminente, infatti, alcune non esitano a cibarsi anche qualche minuto prima del parto. Alcune gatte poco prima del travaglio istintivamente si recano nella cassetta igienica scavando e accovaciandosi come se dovessero defecare o urinare … Occorre riportare la gatta nella cesta e cercare con pazienza di farcela rimanere. Alcune gatte mostrano, qualche giorno prima del parto, delle perdite vaginali inodori biancastre, piuttosto dense ed appiccicaticce o anche appena striate di sangue. E’ del tutto normale:si tratta del tappo mucoso che si scioglie quando, poco prima del parto, si dilata la cervice. Poco prima dell’inizio delle “spinte”, il respiro si fa più frequente, le fusa più rumorose e certi soggetti particolarmente nervosi possono talvolta iniziare ad ansimare vistosamente, spalancando la bocca e facendo fuoriuscire la lingua con il respiro molto accelerato. Le prime contrazioni sono molto distanziate, poi sempre più frequenti; la vulva comincia a dilatarsi, compare il primo sacchetto amniotico che ha l’aspetto di un palloncino ripieno di liquido.

A questo punto la gatta può assumere diverse posizioni: si può mettere in decubito, stendersi di lato, oppure sedersi come se stesse defecando. Si gira, si lecca vigorosamente, rompe gli invogli e, finalmente, il piccolo compare.

Il gattino si può presentare con la testa o, indifferentemente, con il codino o una zampetta posteriore.
La presentazione podalica è molto frequente e non comporta difficoltà ulteriori nell’espletamento del parto.

L’espulsione diogni cucciolo sarà seguita da quella della placenta che è legata al gattino dal cordone ombelicale. Solitamente, e questo è un fatto del tutto normale, la madre mangia le placente appena espulse. Ci si dovrà sempre accertare che tutta la placenta venga emessa per evitare l’insorgere di pericolose infezioni post-parto. Qualora il sacco amniotico non sia ancora rotto, le vigorose leccate della gatta lo apriranno per stimolare nel cucciolo la respirazione e la circolazione. Subito dopo la gatta si lecca e si ripulisce; recide con i denti il cordone ombelicale (lasciandone un paio di centimetri) che spontaneamente si seccherà e si staccherà.

Alcune gatte, tuttavia, non si curano né di aprire il sacco amniotico né di recidere il cordone ombelicale (in special modo quando si tratta di gatte primipare). Occorre a questo punto intervenire prontamente per evitare che il piccolo soffochi: si dovrà per prima cosa aprire gli invogli con l’ausilio di una garza sterile e asciugare il piccolo nella zona del naso e della bocca e, se il cucciolo è stato per lungo tempo in travaglio, avere l’accortezza di scuoterlo (appoggiandolo nel palmo della mano) a testa in giù per permettere la fuoriuscita dei liquidi eventualmente ingeriti. Dopodiché si procederà al taglio del cordone ombelicale, servendosi di un paio di forbicine, opportunamente disinfettate, tagliando a una distanza di 3-4 centimetri e schiacciando il cordone per fermare l’uscita di sangue. A questo punto occorrerà asciugare il gattino sfregandolo vigorosamente per stimolarne sia la respirazione sia la circolazione.

Alcune gatte allattano immediatamente i cuccioli appena nati, altre li ignorano fino a parto ultimato. I tempi di espulsione tra un gattino e l’altro possono variare da pochi minuti fino anche a un’ora. Onde evitare che la gatta schiacci i cuccioli è consigliabile servirsi di una cesta supplementare (munita di cuscino e relativo lenzuolo o traversina assorbente), dove si sistemerà una boule di acqua calda (opportunamente foderata) o un termoforo, sulla quale si adageranno i cuccioli subito dopo la nascita, ricoperti da un altro lenzuolino per tenerli al caldo e permettere alla gatta di potersi muovere agevolmente nella sua cesta.

Normalmente il parto viene terminato in 4-6 ore; a volte però si possono verificare interruzioni del travaglio o peggio ancora i cuccioli si possono presentare in modo anomalo, le gatte possono avere delle contrazioni fortissime e prolungate senza riuscire a partorire il piccolo. In questi casi bisogna rivolgersi subito al medico veterinario per evitare possibili complicazioni. Nel caso i gattini avessero difficoltà ad attaccarsi ai capezzoli materni, si stringeranno delicatamente le mammelle della gatta facendo fuoriuscire il latte per permettere ai cuccioli di suggere più agevolmente.

E’ buona norma pesare i cuccioli alla nascita e seguire l’accrescimento per il primo mese di vita. Indicativamente il
peso medio di un cucciolo alla nascita è di circa 80-120 grammi e deve aumentare, nei primi giorni di vita, di 10-20grammi al giorno. A parto terminato bisogna lasciare tranquilla la mamma gatta in un luogo appartato e somministrarle un poco di latte tiepido.