Cos’è
La dirofilariosi (o più comunemente filariosi) è una malattia parassitaria che può colpire animali carnivori, in particolare in particolare i cani.
Tale patologia consiste nello sviluppo, all’interno dei vasi sanguigni, di vermi piatti (Nematodi) che possono raggiungere anche i 30 cm di lunghezza e che possono spingersi fino al cuore, ai polmoni e al fegato, provocando conseguenze di diversa natura e gravità, che possono arrivare alla compromissione delle regolari funzioni cardiorespiratorie ed all’intossicazione del fegato.
Nei casi più gravi può diventare necessario l’intervento chirurgico per la rimozione dei parassiti.
In Italia esistono due tipologie di Nematodi di gravità differente: Dirofilaria immitis (la più pericolosa) e Dirofilaria repens.
Dove si localizza?
In forma larvale, i parassiti di filariosi si localizzano in tutto il sistema circolatorio. Quando si sviluppano, gli adulti si posizionano in diverse parti del corpo.
Gli adulti di Dirofilaria repens si localizzano a livello sottocutaneo e provocano filariosi sottocutanea.
Gli adulti di Dirofilaria immitis si localizzano più frequentemente nelle arterie polmonari e nelle camere cardiache destre e nella vena cava caudale, dando luogo alla filariosi cardio-polmonare.
Dove in Italia?
Dirofilaria immitis è un parassita molto diffuso in Italia, soprattutto nella pianura padana, dove è stata scoperta la prima volta nel 1626.
Le regioni Italiane a maggior rischio sono quelle che si affacciano sulla pianura padana e la Toscana, ma un numero crescente di casi si osserva anche in Umbria, Marche, Sardegna e Liguria.
La convergenza dei dati ha fatto sì che numerosi autori ormai concordino nell’affermare che l’incidenza della filariosi è in aumento, con una diffusione in aree fino ad ora ritenute indenni.
Vari studi scientifici portano a considerare aree endemiche il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna.
Occorre, tuttavia, ricordare che sono a rischio infezione non solo i cani che risiedono nelle suddette aree, ma tutti i cani che transitano in zone con presenza di Dirofilaria immitis.
Una puntura di zanzara!
Per trasmettere la filariosi da un cane malato ad un cane sano, basta una puntura di zanzara. Tra i fattori principali alla base dello sviluppo della filariosi occorre citare la diffusione di zanzare quali la zanzara tigre, famosa per la sua capacità di colonizzare i centri abitati e le sue abitudini diurne.
Un altro vettore è la zanzara Culex Pipiens, che ha un apparato digerente che la protegge dalle micro filarie, permettendone una diffusione più duratura nel tempo (altre zanzare, invece, una volta morso un cane infetto, muoiono dopo 1-2 giorni)
Contagio
La zanzara trasmette la filariosi da un cane malato a uno sano!
E’ sufficiente una semplice puntura di zanzara ad infettare un animale sano.
Il cane infetto si caratterizza per la presenza nel circolo sanguigno di larve (microfilarie) di entrambe le forme di filariosi rilasciate dagli individui adulti.
Queste larve si trasferiscono alla zanzara quando questa punge il cane infetto.
Una volta ingerite, le forme larvali vivono all’interno della zanzara dove si sviluppano in larve infestanti.
Basta, poi, che la zanzara punga un animale sano per trasferirgli le larve.
Una volta nel cane, le larve cominciano il loro percorso verso la sede definitiva dove raggiungeranno la forma adulta e rilasceranno nuove forme larvali, completando il loro ciclo di vita.
Ciclo di vita
Nella zanzara:
○ L1: La zanzara punge il cane infestato: le microfilarie L1 ingerite dalla zanzara si localizzano nei tubuli di Malpighi ove mutano in L2. Tempo: 4-7 giorni.
○ L2: Le larve L2 mutano in L3 nella stessa sede. Tempo: 10-14 giorni.
○ L3: Le larve L3 migrano nelle ghiandole salivari e infestano il cane. Tempo: 1 giorno.
Nel cane:
○ L3: La zanzara inocula le larve che trovano la via nei canali linfatici del cane e mutano da L3 a L4. Tempo: 3-4 giorni.
○ L4: Le L4 migrano verso il torace e mutano in L5. Tempo: 50-70 giorni.
○ L5: Le L5 raggiungono la sede definitiva: i vasi sanguigni e il cuore (soprattutto arterie polmonari e ventricolo destro). Tempo: 70-110 giorni.
○ Adulti: Raggiungimento della maturità sessuale, emissione microfilarie nel circolo sanguigno. Tempo: 150 giorni.
Sintomi e diagnosi
I sintomi più frequenti della filariosi cardio-polmonare sono astenia, difficoltà respiratoria, poco appetito e, in casi più gravi, insufficienza cardiaca ed edema polmonare. Tuttavia, in caso di bassa concentrazione di parassiti e allo stadio iniziale, la malattia può presentarsi in forma asintomatica.
Per questo è molto importante recarsi regolarmente dal veterinario per svolgere test di controllo.
Un semplice esame a fresco su vetrino permette l’osservazione del sangue e l’eventuale individuazione di micro filarie, ma è il test sierologico ELISA a diagnosticare più efficacemente la presenza o assenza di forme adulte.
Decorso
Nel caso di Dirofilaria repens l’infestazione è scarsamente patogena e poco preoccupante. Al contrario, l’infestazione da Dirofilaria immitis è decisamente più pericolosa e, se non curata, ha spesso esito fatale. I parassiti adulti possono raggiungere dimensioni così notevoli da impedire uno svolgimento regolare delle funzioni cardiache e al contempo compiere un’azione tossica sul fegato.
I sintomi più evidenti sono stanchezza, tosse, dimagrimento, edema polmonare, e insufficienza cardiaca.
Questi sintomi si aggravano ulteriormente se l’animale è sottoposto a sforzi.
Cura
Se la diagnosi rivela la presenza di filaria adulta, il cane deve essere trattato il prima possibile con un farmaco a base di melarsomina che uccida il parassita e gli impedisca di riprodursi.
In alternativa, si può ricorrere a un delicatissimo intervento chirurgico mirato a rimuovere i parassiti direttamente dal cuore del cane malato.
Prevenzione
quanto ti costa?
Per i cani che risultino negativi al test sierologico esistono due tipologie di profilassi che comportano trattamenti diversi.
Il più immediato e meno costoso consiste in un unico trattamento da effettuarsi una volta all’anno e viene somministrato direttamente dal veterinario: Clinica Veterinaria Gaia Ancona.
L’altro trattamento richiede la somministrazione, ogni 30 giorni, di compresse che inibiscono lo sviluppo delle forme larvali: le compresse vanno somministrate a partire dalla comparsa delle prime zanzare (aprile – maggio) fino ad un mese dopo la loro scomparsa.
La profilassi con compresse, se non seguita correttamente per l’intera stagione di rischio, risulta inefficacie a prevenire il rischio filaria.