CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA
Il coniglio possiede una dentizione decidua (denti da latte), che viene persa nell’utero della madre o poco dopo il parto, per essere sostituita da denti altamente specializzati con caratteristiche anatomiche differenti da quelle dei carnivori; i denti del coniglio sono infatti privi di radice (denti ipsodonti non radicolati) e presentano un nucleo germinativo alla base che consente una crescita continua del dente stesso. La dentizione permanente del coniglio è formata da 28 denti con la seguente formula dentaria: 2/1 incisivi, 0/0 canini, 3/2 premolari e 3/3 molari; dei quattro incisivi presenti sull’arcata superiore solo due sono visibili mentre l’ispezione dei premolari e dei molari è piuttosto difficoltosa a causa della lingua voluminosa e delle ridotte dimensioni della cavità buccale. Gli incisivi vengono utilizzati per ridurre il cibo in piccoli pezzi mentre i premolari e i molari svolgono la medesima funzione e sono coinvolti nella masticazione del cibo che avviene principalmente attraverso movimenti circolari. In condizioni normali i denti del coniglio erompono alla velocità di circa 2 mm la settimana ma il consumo dovuto alla masticazione di cibi fibrosi e allo sfregamento con i denti corrispondenti dell’arcata contro laterale li mantiene ad una lunghezza costante.
PATOLOGIE
Le patologie dentali sono una delle cause più frequenti per cui il coniglio viene condotto dal veterinario; i sintomi correlati sono:
○ mancata assunzione di cibo (il coniglio si mostra affamato ma non riesce a prendere correttamente l’alimento)
○ salivazione eccessiva
○ crescita abnorme dei denti incisivi
○ lacrimazione (per compressione del dotto naso lacrimale da parte dei denti con crescita abnorme)
○ dimagrimento
○ tumefazioni riferibili ad ascessi retro bulbari, mandibolari e maxillo-facciali
○ meteorismo e stasi intestinale
I disturbi dentali di più frequente riscontro sono connessi a mal occlusione congenita o a malattia dentale acquisita progressiva ( causa di malocclusione acquisita) e ascessi odontogenici.
MALOCCLUSIONE
La malocclusione è un disturbo caratterizzato da una conformazione anomala dei denti che deviano dal loro asse di crescita normale; i denti dell’arcata superiore e inferiore non si contrappongono in modo corretto con conseguenti alterazioni nell’accrescimento del dente, disturbi nella masticazione e formazione di punte. La malocclusione può interessare sia i denti incisivi che i molariformi e essere causata da anomalie congenite delle ossa craniche ( frequente nelle razze brachicefale come l’ariete) o insorgere come conseguenza di un’alimentazione scorretta con cibi di consistenza eccessivamente tenera che impediscono un corretto consumo dei denti ,con conseguente formazione di punte e lesioni ai tessuti molli della bocca.
DIAGNOSI
La diagnosi si basa sull’ispezione diretta dei denti e del cavo orale (se necessario effettuata in sedazione) e sullo studio radiografico del piano di occlusione dei denti.
TERAPIA
La terapia prevede la somministrazione di analgesici e antibiotici (soprattutto in caso di lesioni dei tessuti molli) la limatura delle punte dentali e l’accorciamento periodico ( nei casi più gravi l’estrazione) dei denti interessati da accrescimento eccessivo.
ASCESSI ODONTOGENICI
Gli ascessi odontogenici sono ascessi (raccolte di pus) che si formano in sede retro bulbare (dietro l’orbita oculare), maxillo facciale (regione della macscella) o mandibolare. Tali ascessi sono una complicanza frequente dei casi di mal occlusione in cui l’accrescimento abnorme di incisivi e /o molari con formazione di tasche gengivali porta ad infezioni del tessuto osseo sottostante (osteomielite) con formazione di raccolte purulente ben capsulate di dimensioni variabili.
DIAGNOSI
La diagnosi si basa sulla presenza di tumefazioni indolenti localizzate nella regione mandibolare, mascellare o retro bulbare, associate a patologia dentale. L’esame radiografico e l’esecuzione di un ago aspirato aiutano a confermare la diagnosi.
TERAPIA
La terapia si basa sulla somministrazione di antibiotici ,sul trattamento chirurgico dell’ascesso e sulla risoluzione della patologia dentale sottostante. La risoluzione completa è difficile da ottenere e le recidive sono frequenti.