Nella mia attività’ quotidiana di veterinario ascolto i miei clienti, proprietari di un gatto, meravigliarsi di quanto intelligente e comunicativo sia il loro gatto, domandandomi spiegazioni riguardo l’intelligenza del gatto.
Ma che cos’è’ in realtà’ l’intelligenza e soprattutto qual ‘e’ quella che noi riteniamo sia l’intelligenza degli animali?
La parola intelligenza deriva dalle parole latine inter=tra ed elegere=scegliere, quindi e’ la capacita’ di scegliere tra più’ soluzioni quella giusta a risolvere un problema. Ogni individuo, di ogni specie animale e quindi anche l’uomo, per poter sopravvivere e per migliorare la sua qualità’ di vita deve risolvere piccoli e grandi problemi .
Ogni specie animale ha problemi diversi da risolvere, da questo si deduce che anche i tipi di intelligenza sono diversi.
L’intelligenza del gatto: il gatto, come tutti i felini, possiede una notevole:
1) intelligenza cinestesica, cioè la capacità di percepire il propri corpo e di orientarlo nell’ambiente, di muoversi e percepire l’ambiente in tre dimensioni. Queste particolare “intelligenza” permette al gatto di arrampicarsi, cadere elegantemente “in piedi” cioè in stazione quadrupedale, di camminare in equilibrio perfetto sulla ringhiera del balcone e quando ha un buono slancio (o solo tanta paura) di scalare una parete verticale! Inoltre ha una notevole
2) capacità predatoria che gli permette di trovare soluzioni diverse per risolvere i problemi legati alla caccia .
Facciamo un esempio di intelligenza in un’altra specie come il cane. Questo animale ha una spiccata intelligenza “sociale”, cioe’ riesce con facilita’ di affiliarsi ed ad organizzarsi in gruppo ,in gerarchie.
Nel caso degli uccelli migratori, possiamo dedurre una notevole intelligenza “visiva” e “spaziale” che permette loro di volare in gruppi numerosissimi,, in formazioni perfette e di raggiungere posti lontanissimi senza rischiare di sbagliare strada.
Quindi ogni specie animale possiede un corredo di capacita’ intellettive che ha sviluppato e ha permesso alla specie stessa di sopravvivere e adattarsi all’ambiente!
Inoltre non esiste un unica intelligenza, ma un complesso di intelligenze, ossia un gruppo di capacita’ intellettive in ogni individuo, anche umano, che si sviluppa a seconda dell’attività’ che si svolge e talvolta si presenta più predisposta allo sviluppo fin dalla nascita. Per esempio la capacità di leggere le note nei pianisti si sviluppa con lo studio quotidiano. Fra loro c’e’ qualcuno che diventa un grande artista e compone musica immortale come Mozart, che probabilmente aveva fin dalla nascita un’eccezionale intelligenza musicale.
Spesso l’uomo confonde l’intelligenza del gatto con la capacita’ di adattarsi alla vita famigliare, di riconoscere i gesti o le parole dell’uomo, di farsi capire per ottenere cibo o per uscire. Questa e’ una delle sue intelligenze ,cioè’ l’intelligenza di adattamento e di comunicazione inter- specie che si sviluppa soprattutto nel gatto che vive in casa.
Nei gatti che vivono all’aperto si sviluppa maggiormente la capacità di percepire gli odori degli altri soggetti gatti per evitare scontri, rispettando il territorio marcato da altri ,e la capacita’ intellettiva specifica legate all’attività’ predatoria. Vi faccio un esempio: il gatto persiano che e’ sempre vissuto in casa probabilmente non riuscirebbe a sopravvivere in strada neanche mezza giornata, cosa che un gatto randagio fa con facilità,mentre lo stesso persiano in casa riconosce le parole del suo padrone che lo chiamano o consola un bambino che piange leccandogli le lacrime. Infatti la vicinanza con l’uomo ,cioè il processo di domesticazione , ha contribuito a sviluppare delle capacita’relazionali e comunicative etero-specifiche nel gatto ma in maniera profondamente diversa rispetto al cane perché diverso è il substrato specie-specifico in cui questo tipo di intelligenza si è andata consolidando.
Non ha nessun senso dire se e’ più‘ intelligente un cane o un gatto, sarebbe come mettere a confronto l’intelligenza di Mozart e di Dante Alighieri: Il cane ha un intelligenza sociale, collaborativa e gerarchica, il gatto ha un’intelligenza spaziale, perlustrativa e strategica.