Trachemys scripta

Altre sottospecie importate comprendono T. s. scripta e T. s. troostii. La maggior parte delle sottospecie non sono mai state importate.

Origine e habitat naturale

Ha un areale di distribuzione molto vasto, che va dall’America settentrionale fino alla parte settentrionale dell’America meridionale. E’ stata introdotta e si è stabilita in molti paesi in tutto il mondo. Occupa la maggior parte degli ambienti d’acqua dolce, ma preferisce acque tranquille con abbondanza di vegetazione e rive soleggiate; ama esporsi al sole.
Trachemys scripta è onnivora e in natura si nutre di pesci, rane, girini, vermi, molluschi, insetti, larve, animali morti e piante acquatiche. Gli individui giovani sono prevalentemente carnivori, infatti occupano le acque più basse, dove abbondano gli insetti. Man mano crescono si spostano verso acque più profonde, dove è meno facile trovare prede animali, e scelgono una dieta prevalentemente vegetariana.

Descrizione

Secondo la sottospecie, le dimensioni variano da 20 a 60 cm. Le dimensioni di T. s. elegans sono di 13 cm per i maschi e 28 per le femmine. T. s. scripta arriva a 27 cm e T. s. troostii a soli 21 cm. Il carapace, ovale, presenta una lieve carena mediana. Il colore del carapace va da olivastro a marrone con dei disegni gialli variabili. Il piastrone è giallo e secondo le sottospecie può mostrare dei disegni scuri di estensione variabile. Il colore della pelle varia da verde a marrone olivastro con strisce gialle.
T. s. elegans presenta una caratteristica macchia rossa dietro l’occhio; in T. s. scripta vi è una larga macchia gialla, che invece è stretta in T. s. troostii.

Trachemys scripta elegans, carapace Trachemys scripta elegans, giovane Trachemys scripta elegans, giovane, carapace

Trachemys scripta elegans, giovane, piastrone Trachemys scripta scripta, adulta Trachemys scripta scripta, giovane

Incrocio tra T. s. elegans e T. s. scripta Incrocio tra T. s. elegans e T. s. scripta Trachemys scripta troostii, giovane

Dimorfismo sessuale</h4
Nei soggetti adulti il riconoscimento del sesso non presenta difficoltà. I maschi raggiungono una taglia inferiore rispetto alle femmine; hanno la coda più lunga con la cloaca posta più distalmente e hanno le unghie degli arti anteriori molto lunghe. I maschi con l’avanzare dell’età tendono a diventare melanistici (di colore nero).

Unghie di un maschio Unghie di una femmina

Coda di un maschio Coda di una femmina

Mantenimento in cattività

I giovani vanno allevati in acquari forniti di una parte emersa riscaldata; la profondità dell’acqua deve essere di 10-15 cm per i neonati (che sono ottimi nuotatori) e aumentare proporzionalmente man mano la tartaruga cresce, fino a 60 cm per gli adulti.
Uno dei fattori fondamentali per la prevenzione delle malattie è la qualità dell’acqua, che deve essere mantenuta più pulita possibile con l’utilizzo di un buon sistema di filtraggio. Per mantenere l’acqua più pulita è utile alimentare i soggetti in una bacinella a parte, e rimetterli nell’acquario un’ora circa dopo il pasto. Questo è abbastanza pratico da realizzare con gli adulti, che richiedono di essere alimentati due o tre volte la settimana. La zona asciutta deve essere riscaldata con una lampada che crei un punto caldo di 32°C, e accanto va posta una lampada UVB.
La temperatura dell’acqua deve essere di 24-26°C di giorno, con una riduzione di circa 5°C di notte. Ciò si ottiene con dei riscaldatori collegati a un termostato, facendo attenzione che le tartarughe, specialmente quelle più grosse, non li danneggino. E’ sconsigliabile porre il terrario di fronte a una finestra perché con il sole si surriscalderebbe facilmente.
Non si deve utilizzare come materiale per il fondo sabbia, ghiaia o altro materiale costituito da particelle che possano essere ingoiate, perché causano facilmente costipazione intestinale.
Durante le giornate calde e soleggiate è un’ottima pratica permettere alle tartarughe di esporsi alla luce solare diretta. Si deve prestare la massima cura ad evitare problemi di surriscaldamento, soprattutto per gli esemplari più piccoli, fornendo la possibilità di ripararsi all’ombra.
La sistemazione ideale consiste nell’allestimento di un laghetto all’aperto, posto in una zona soleggiata, con la possibilità di uscire dall’acqua ed esporsi al sole. In queste condizioni gli esemplari adulti possono stare tutto l’inverno all’aperto, andando il letargo sul fondo (nelle zone montane vanno invece ricoverate in un locale non riscaldato durante l’inverno).

Alimentazione

Le tartarughe devono essere alimentate tutti i giorni, 2 volte al giorno. In cattività si deve offrire una varietà più ampia possibile di alimenti: pesciolini; lombrichi; lumache e molluschi; tubifex; pellet per cani di tipo magro; pellet commerciale per trote; insalata; carote grattugiate e foglie di carota, fagiolini, tarassaco, trifoglio; piccole quantità di frutta e altri alimenti adatti alla dieta delle tartarughe erbivore. Va in ogni caso evitata l’alimentazione con un solo tipo di cibo, soprattutto con l’uso esclusivo di gamberetti secchi.

Legislazione

T. scripta non è in CITES pertanto è di libera vendita, con l’eccezione della sottospecie T. s. elegans, che dal 18/12/00 è inserita nell’allegato B del Regolamento CE 338/97 (modificato poi con il Regolamento CE 2724/2000) e dal 24/10/01 ne è vietata l’importazione, ibridi compresi. Questo regolamento è stato emanato a protezione di Emys orbicularis, la tartaruga palustre europea, tuttavia T. s. elegans è di libera detenzione e possono regolarmente essere venduti gli esemplari nati nella Comunità Europea (purchè muniti del verbale di denuncia di nascita). Le nascite devono inoltre essere riportate in un apposito registro (DM 22/2/01).

Classificazione

Sottordine Cryptodira
Superfamiglia Testudinoidea
Famiglia Emydidae
Sottofamiglia Emydinae
Genere Trachemys
Specie T. scripta

Sottospecie

T. s. callirostris
T. s. cataspila
T. s. chichiririche
T. s. elegans
T. s. emolli
T. s. hartwegi
T. s. hiltoni
T. s. grayi
T. s. nebulosa
T. s. ornata
T. s. scripta
T. s. taylori
T. s. troostii
T. s. venutsta
T. s. yaquia